Emessa l’ordinanza del presidente del consiglio dei ministri, nominato il commissario e attribuiti i fondi, peccato che….

Alluvione di marzo: finalmente, il presidente del consiglio emette finalmente l’ordinanza per l’alluvione di marzo e stanzia risorse, peccato che…..sia per il Piemonte
Adesso non ci sono più motivi per non farlo anche per la Basilicata. La Puglia e le altre regioni che attendono da mesi

Bernalda, 19 Settembre 2011 – comunicato stampa 
Sul’ultima Gazzetta Ufficiale è pubblicata la decisione del Presidente del Consiglio dei Ministri di emettere l’ordinanza che gli alluvionati del Piemonte attendono dal 17 Marzo scorso, di nominare il Commissario e di attribuire risorse (vedi allegato)
Dunque si può. Si può fare l’ordinanza anche in presenza del decreto mille proroghe, si possono attribuire risorse, si può nominare il Commissario come si dimostra da questo provvedimento.
Si possono anche mettere a disposizione finanziamenti nazionali come dimostra il provvedimento di 7 milioni di Euro stanziato dall’ultima manovra per le aree alluvionate della Basilicata.
Ora non c’è più nessun motivo per non procedere. “E’ evidente” ha dichiarato Gianni Fabbris a nome del Comitato per la difesa delle Terre Joniche “che la norma catenaccio voluta dal decreto mille proroghe per evitare di investire risorse nazionali non regge e che, come si dimostra con questi due ultimi atti, il Governo non può ritrarsi dalle responsabilità di dover dare risposte in termini di solidarietà della comunità nazionale in caso di calamità naturali. Si dimostra, dunque, come assolutamente corretta e giusta la linea seguita fin qui dal comitato: si riveda il decreto mille proroghe e si trovi nel frattempo un accordo di mediazione fra le Regioni ed il Governo per permettere le deroghe necessarie e, adesso, assolutamente possibili e dovute. Mediazione possibile e praticabile soprattutto di fronte alla disponibilità delle Regioni di intervenire con proprie risorse. L’importante è che si faccia presto e che, soprattutto, si decida una linea chiara per evitare le misure dei figli e figliastri e delle linee privilegiate, a questo punto, intollerabili e che vedrebbero reagire i cittadini e tutti noi con la forza e la determinazione necessarie”.
Sempre più importante, dunque, il passaggio che si consumerà domani a Roma. Previsti dalla Basilicata almeno sei autobus e diverse autovetture. Saremo in Piazza Montecitorio con l’obiettivo di tornare con certezze dopo 7 mesi di rinvii e di piccoli passi

Gianni Fabbris – portavoce del Comitato per la Difesa delle Terre Joniche

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