FORUM MAIPIU’ 2014 – L’incontro in Piazza

• ore 21/21,30 – Incontro di presentazione della
  proposta del CONTRATTO DELLE FOCI
• ore 21,30/22,15 – Proiezione del Documentario: VAJONT TANTA TERRA, TANTA ACQUA
• ore 21,30/ 22,30 Cena Contadina
• 22,30/22,45 – Intervento di presentazione dell’incontro con il Presidente Pittella del 20 Luglio con le proposte alla Regione Basilicata
• 22,45/24 –  Socializzazione musicale

“La verità ha una sua forza intrinseca. Che, prima o poi, torna vincente e spazza via tutto, bugie, imprecisioni, racconti di regime. Qualcuno, però, deve avere il coraggio di raccontare, approfondire, verificare. E’ il lavoro, prezioso, compiuto da Vittorio Vespucci e
Monica Nitti, ideatori del documentario Vajont -Tanta terra, tanta acqua. Un’opera preziosa, di valore inestimabile, che analizza, spiega ed illustra la verità sul disastro del Vajont.

Quel 9 ottobre 1963 resta impresso nella storia italiana come simbolo di una delle vergogne più ingiustificabili e amare: una tragedia figlia di una natura torturata e vendicatrice.

Una frana di immani proporzioni si staccò dal monte Toc ricadendo nel bacino artificiale sottostante,
creato dalla diga del Vajont: l’onda d’acqua colpì i comuni posizionati sulle sponde del lago, causando quasi 2000 vittime innocenti.

Eppure, di quella tragedia, molti conservano un ricordo appannato. E anche le notizie tramandate di generazione in generazione sviliscono la portata dell’evento, attribuendo erroneamente la strage del Vajont a un disastro naturale e, persino, al crollo (mai avvenuto) della diga.

Vespucci (autore e regista) e Nitti (coautrice e direttore di produzione), invece, ristabiliscono la verità con un docu-film che fonde mirabilmente passione civile, cinematografia e giornalismo. Mezz’ora di interviste toccanti e ricostruzioni storiche che tolgono il respiro senza ammiccare alla lacrima facile: anche quando le parole dei superstiti incitano alla commozione.

Vajont -Tanta terra, tanta acqua è una piccola gemma nello scenario documentaristico nazionale: degna di essere proiettata nelle scuole come monito e insegnamento. Per conservare il sacro valore della verità e dell’onestà intellettuale.”