Il milione di euro stanziato con delibera della Regione Basilicata è una prima, se pure piccola boccata d’ossigeno, per le popolazioni della fascia jonica colpite dalle pesanti precipitazioni del 1 marzo 2011.
Il comitato Terre Joniche porta a casa un primo, se pure piccolo risultato. La delibera regionale che ha stanziato un milione di euro in favore delle zone colpite dall’alluvione del marzo 2011 è un modo per ricominciare a pensare al futuro. E anche se materialmente i soldi ancora non ci sono il comitato si augura che i tempi della burocrazia siano celeri e che quei fondi arrivino agli alluvionati che hanno necessità di far ripartire le loro attività. Nei mesi scorsi, in accordo con l’assessorato all’Agricoltura, era stato localizzato l’epicentro della calamità naturale che investì il Metapontino al fine di individuare i destinatari delle risosre messe a disposizione dalla Regione Basilicata. La scorsa settimana è stata adottata la delibera regionale con cui viene stanziato un milione di euro da ripartire in due fondi. Il primo, di 700mila euro è strettamente connesso ai danni provocati dalle copiose precipitazioni. L’altro di 300 mila euro destinato alla prevenzione dell’usura. Non pochi imprenditori agricoli, e non, hanno dovuto far ricorso a prestiti sottobanco rimanendo stretti tra i danni dell’alluvione e interessi esorbitanti da restituire a chi è andato in loro”soccorso”.
“E’ una risorsa per incominciare a dare ossigeno agli agricoltori del Metapontino colpiti dalle alluvioni del marzo 2011” ha sottolineato il portavoce di Terre Joniche, Gianni Fabbris, nel corso della conferenza stampa di martedì 10 luglio. In una sala del Consiglio regionale a Potenza, il comitato costituitosi spontaneamente all’indomani del 1 marzo 2011, ha spiegato le modalità degli interventi previsti. “Oggi- ha aggiunto Fabbris- siamo venuti ad incassare”. I fondi saranno distribuiti tenendo conto di alcuni criteri. Il primo fondamentale, è quello che individua una zona epicentrica dell’alluvione nelle aree in prossimità della foce del fiume Bradano, del fiume Basento e di un piccolo tratto del fiume Cavone. Gli aiuti, che portanno arrivare ad un massimo di 25mila euro saranno assegnati a quelle famiglie e aziende che hanno avuto lo sgombero a seguito dell’alluvione e a coloro che sono a rischio usura, siano esse aziende o singoli lavoratori che avevano un rapporto di lavoro continuativo con imprese che a seguito della calamità hanno perso tutto. I 300 mila euro destinati alla prevenzione dell’usura saranno gestiti dalla Fondazione lucana anti usura, monsignor Cavalla di Matera che- come annunciato don Basillio Gavazzeni- opererà in modo probo e tempestivo.
Oggi si riesce anche a quantificare i danni provocati dall’alluvione sulla costa jonica lucana. Sulla fascia jonica lucana 300milioni e 20mila euro di danni che si aggiungono ai 100milioni del Ginosino. Per quanto riguarda i danni ai privati nel Metapontino 11 milioni sono quelli patiti dalle aziende agricole, 9 milioni e mezzo dalle attività non agricole e 1milione 750mila euro quelli riportati dalle abitazioni principali. “In totale- ha sottolineato il portavoce di Terre Joniche- serviranno 40 milioni di euro per dare una risposta al territorio”.
Alla conferenza stampa indetta da Terre Joniche hanno preso parte l’assessore all’Agricoltura della Regione Basilicata, Rosa Mastrosimone, il commissario Anti usura, Egidio Basile, il presidente della Fondazione lucana antiusura Mons. Cavalla, don Basilio Gavazzeni e il presidente dell’Adiconsum, Angelo Festa.
Gianni Fabbris stringe tra le mani la delibera di 1 mln di euro |