Ai Capigruppo al Consiglio Regionale di PugliaPregiati Consiglieri,
Lunedì 10 dalle ore 10 saremo in presidio davanti al Consiglio Regionale di Puglia per sottolineare la sostanziale assenza della Regione Puglia dalla vertenza che da 8 mesi sta cercando di dare risposte ai bisogni dei cittadini, delle istituzioni territoriali e del territorio nelle aree colpite dall’alluvione del Marzo scorso.
Vi chiediamo un incontro per poterci confrontare con voi e prospettare le proposte avanzate dal Comitato e condivise con i Comuni interessati, tutte le parti politiche e la Provincia di Taranto (oltre che le realtà lucane)
Saremo presenti fin dalle ore 9,30 con una delegazione di cittadini ginosini e terremo alle ore 11 una Conferenza stampa.
Vi invio di seguito la lettera con cui vi chiediamo l’incontro, sperando vivamente di potervi incontare nella giornata di Lunedì, nei modi e nei tempi che si renderanno possibili dai vostri impegni.
Vi ringrazio fin d’ora
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Ai Capigruppo al Consiglio Regionale di Puglia
Ai Consiglieri Regionali di Puglia
Richiesta incontro urgente su situazione territori alluvionati di Puglia
Pregiati consiglieri,
Ad ormai quasi otto mesi dall’alluvione di Marzo, le comunità, le istituzioni ed i territori al confine fra la Puglia e la Basilicata a ridosso della foce del fiume Bradano stanno ancora aspettando risposte.
Da 8 mesi il Comitato per la Difesa delle TerreJoniche è in mobilitazione per rivendicare i tre diritti fondamentali per chi viene colpito da disastri ambientali: quello alla messa in sicurezza del territorio, quello al ristoro dei danni subiti e quello alla prevenzione.
Fin dai primi momenti abbiamo individuato il problema principale che sta bloccando la possibilità di avere risposte nella decisione assunta in sede parlamentare con la modifica introdotta dall’ultimo decreto milleproroghe di stravolgere la prassi in caso di dichiarazione di stato d’emergenza.
Secondo la nuova norma le singole Regioni dovranno pagarsi i danni e, per poterlo fare, potranno alzare le tasse ai propri cittadini fino ai tetti massimi possibili. Solo dopo che questo sia avvenuto si procede ad emettere l’ordinanza necessaria ad operare con misure in deroga e straordinarie e solo dopo aver speso tutte le somme rinvenienti dall’applicazione della tassazione se dovessero esserci ulteriotir nazionali interverrebbe la spesa nazionale.
Contro questa “norma catenaccio” che ha l’unico evidente obiettivo di bloccare la spesa nazionale senza proporre alcun meccanismo che si faccia carico di dare risposte credibili alle esigenze dei territori e dei cittadini, abbiamo concentrato la nostra iniziativa, chiedendo che il Parlamento ed il la modificassero.
Intorno a questa richiesta, venuta da noi ma da più parti sociali, istituzionali e politiche, si è, infatti, aggregato un fronte ampio di condivisione, fino a poter registrare che a Luglio il Parlamento ha votato un documento all’unanimità che impegna il Governo Nazionale ad intervenire.
Le stesse Regioni italiane (sette, fra cui la Regione Puglia) hanno opposto ricorso presso la Corte Costituzionale e noi abbiamo condiviso e sostenuto il percorso, noi stessi abiamo promosso una lettera al Presidente Napolitano che chiede di intervenire per cambiare la norma che introduce la “tassa sulle disgrazie” che ha raccolto migliaia di firme.
Abbiamo, però, anche sottolineato un altro aspetto di questa vicenda: i territori ed i cittadini non possono aspettare che la politica, o la magistratura risolvano il conflitto politico-istituzionale aperto fra Governo Nazionale e Regioni.
I territori alla foce dei fiumi Jonici sono esposti gravemente a nuovi rischi (il solo argine sinistro del Bradano è stato sfondato in sette punti e “rabberciato” alla meglio), i letti dei fiumi sono ingombri di ogni ostacolo, le strade, i canali sono compromessi: la prossima pioggia può portare gravissimi danni ben superiori a quanto già registrato con costi ben più grandi di quanto si spenderebbe per intervenire ora.
Le aziende, le attività economiche, i lavoratori che hanno perso strutture, impianti, lavoro e reddito sono in ginocchio non avendo avuto alcun sostegno e non avendo alcuna prospettiva di ristoro.
Le famiglie che hanno avuto danni alle abitazioni sono ancora ospitati altrove o sono stati costretti a rientrare in case malsane ed insicure dopo che hanno perso la possibilità di esere ospitate in albergo.
Le Amministrazioni Comunali hanno enormi problemi per far fronte alle richieste dei cittadini e del territorio vista la impossibilità di mettere in campo risorse e strumenti adeguati.
Per questo abbiamo proposto che, in attesa delle modifiche sulla norma si realizzi una mediazione fra Governo Nazionale e Regioni per attuare una deroga che permetta di agire con urgenza.
La mediazione, evidentemente, è possibile sulla base del principio che”non paga nessuno” ed introduce il criterio per cui “ognuno interviene con qualcosa” per superare il blocco delgli interventi.
L’intervento di cui abbiamo bisogno ora è l’emissione della prima ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri dovuta dopo la dichiarazione di Stato d’Emergenza; l’ordinanza permetterebbe la nomina del Commissario straordinario, l’attribuzione dei poteri straordinari (che gli permetterebbero di derogare, per esempio, dai vincoli del Patto di Stabilità), l’attribuzione delle prime risorse finanziarie per agire d’urgenza e per determinare ed accertare i fabbisogni di risorse e strumenti necessari.
Abbiamo due scenari possibili perché questo avvenga: o le Regioni applicano la legge alzando le tasse o si trova un compromesso per un intervento in deroga possibile se le Regioni ed il Governo mettono in campo alcune risorse per poter superare l’ostacolo.
Abbiamo proposto questo schema di ragionamento alle due Regioni Basilicata e Puglia e dobbiamo registrare, ad oggi, la disponibilità della Regione Basilicata e la non disponibilità sostanziale della Regione Puglia.
Il lungo percorso fatto in Basilicata, il lavoro di pressione del Comitato e delle altre forze sociali, il protagonismo costante degli Enti locali territoriali, la relazione con gli eletti al Parlamento, ha permesso di registrare tre importanti novità in queste ultime settimane: lo stanziamento di 7 milioni di Euro deciso dal Parlamento sull’ultima manovra finanziaria a favore delle aree alluvionate della Provincia di Matera, l’ulteriore stanziamento di 7,5 milioni di Euro da parte della Regione Basilicata (che ha già sstanziato diversi milioni di Euro per misure d’urgenza e per interventi di ricostruzione delle attività economiche colpite) e la disponibilità da parte del Ministero dell’Economia e della Regione a mettere queste risorse congiuntamente a disposizione dell’emissione dell’ordinanza.
Questo percorso, peraltro, è stato fin qui possibile nel quadro della costituzione presso la Presidenza della Giunta Regionale di Basilicata di una cabina di Regia che vede partecipare tutte le forze sociali coinvolte, quelle economiche, gli assessorati regionali alle infrastrutture, alle attività produttive ed all’agricoltura, coordinata dall’Assessore Regionale Rosa Gentile.
Oggi, a 8 mesi di distanza dai fatti di Marzo ci rivolgiamo a Voi, Capigruppo al Consiglio Regionale di Puglia, per chiederVi un incontro urgente e discutere della situazione in Puglia.
Sollecitiamo il protagonismo della Regione Puglia in questa vertenza, la disponibilità a mettere in campo il suo peso politico ed istituzionale ma, anche, di mettere a disposizione risorse e strumenti per “cercare e trovare la mediazione” e, comunque, farsi carico di alcune criticità.
Proponiamo, evidentemente, un percorso simile a quello seguito in Basilicata, sapendo che non necessariamente vinceremo la vertenza ma certi che l’unità dei cittadini e delle istituzioni è un valore imprescindibile per far avanzare le istanze del territorio.
Per parte nostra abbiamo lavorato fin dal primo momento in questa direzione ed abbiamo dato vita ad un percorso unitario fra i cittadini e le istituzioni locali di cui la Provincia di Taranto ed i Comuni Tarantini interessati (prima di tutti Castellaneta e Ginosa) sono parte attiva e fortemente coinvolta.
E’ venuto il momento che la Regione Puglia entri in gioco e dia il segno della vicinanza ai cittadini ed ai territori colpiti.
Lunedì 10 Ottobre saremo a Bari davanti al Consiglio Regionale per tenere una Conferenza stampa, fare il punto della situazione ed annunciare che, se non avremo novità, dai prossimi giorni saremo mobilitati con azioni di lotta contro l’atteggiamento della Regione Puglia, oltre che contro il Governo nazionale.
Vorremmo incontrarVi, vorremmo discutere e confrontare con Voi che avete le responsabilità politiche regionali di rappresentare i bisogni e le istanze dei cittadini, di come risaldare, al contrario, il rapporto Regionale lavorando nella direzione di garantire risposte non più rinviabili.
Sperando di poterVi incontare nella mattinata di Lunedì e di poter dare conto alla stampa di una sostanziale svolta nel percorso della vertenza in Puglia, rimango in attesa e Vi auguro buon lavoro.
Gianni Fabbris – portavoce del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche