Mai più disastri ambientali, la manifestazione del 14 novembre 2013.

Pubblicato su ginosanews (leggi articolo originale)

Un copione già visto, si spera con diverso esito. 
Ieri a Ginosa la manifestazione promossa da Terre joniche contro l’inerzia pubblica nell’affrontare i disastri ambientali.  Manifestazione poi conclusasi intorno all’una alle tavole palatine, in territorio lucano. Lo slogan che ha accompagnato la mobilitazione fortemente presidiata dalle forze dell’ordine è stato: “un solo fiume in piena, le nostre comunità”. 
Una ventina di trattori, alcuni davvero imponenti,  hanno sfilato per le vie cittadine partendo da piazza 4 novembre e poi dirigendosi verso lo stadio, la zona nella quale è stata ritrovata la prima vittima dell’alluvione, Rossella Pignalosa di 32 anni. 
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Qui Gianni Fabbris, il sindacalista di altragricoltura, che da tempo si spende per la messa in sicurezza del territorio e i risarcimenti alle persone ed alle aziende colpite, ha illustrato punto per punto i motivi che hanno condotto alla mobilitazione. 
In primis chiudere le questioni lasciate aperte dall’alluvione che colpì, nel marzo del 2011, Marina di Ginosa. Non si è andati oltre la stretta emergenza secondo il movimento nato all’indomani dell’alluvione mentre i cittadini si chiedono dove si sia fermata la macchina dei pur scarni risarcimenti ottenuti: il 24% secondo la delibera di giunta regionale n°1433 del 17 luglio scorso. 
Ma non è solo il territorio di Marina di Ginosa a rischio e l’alluvione di poco più di un mese fa lo ha dimostrato tragicamente con quattro morti che devono la loro tragica scomparsa non solo alla sfortuna. Il territorio ha bisogno di essere tutelato davvero, le leggi rispettate da tutti non solo da alcuni, per questo il comitato torna a chiedere un commissario straordinario unico per Puglia e Basilica che sia “terzo fra le due regioni”. 
Il motivo, facilmente comprensibile, è l’eliminazione di qualsiasi tensione o peggio turbativa nelle azioni che dovranno essere intraprese per mettere in sicurezza il territorio. 
Purché  il tutto non si limiti agli iniziali esigui stanziamenti annunciati e i soliti furbi non trovino un mezzo per essere risarciti senza averne diritto.

Intanto è stato riconosciuto venerdì 15 novembre 2013  dalla presidenza del consiglio dei ministri lo stato di emergenza per Ginosa, Laterza, Castellaneta e Palagianello. 

Il passaggio necessario arriva  un mese e nove giorni dopo gli eventi del 7 ed 8 ottobre 2013. Questo riconoscimento è propedeutico all’emanazione all’emanazione dell’Ordinanza da parte del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile.
Sarà questo organo a quantificare ed a stanziare le somme da destinare ai comuni colpiti.
Per questo si continua a chiedere che la perimetrazione delle aree colpite avvenga con rigore, senza includere aree non toccate dalla furia delle acque. 
E a questo proposito si continua a chiedere il rifinanziamento del fondo nazionale per le calamità, anche se una recente legge dello Stato ha proprio tagliato fuori la responsabilità statale.
Insomma cittadini ed aziende colpite non avrebbero diritto legale a nessun risarcimento dopo il decreto legge n°59 del 15 maggio 2012 e il regolamento che dovrebbe seguire alla conversione in legge. 
Il corteo si è anche recato in contrada pantano nei cui pressi sono state ritrovate le altre tre vittime della terribile alluvione di Ginosa. 
Ginosa che si considerava al sicuro, protetta dalla sua relativa altitudine (circa 240 metri sul livello del mare) e dalla profonda e maestosa gravina che comunque ha salvato la quasi totalità della cittadina che conta 19mila abitanti, più altri quattromila residenti a Marina di Ginosa. 
Beppe Grillo incontra i manifestanti del comitato terre joniche in un bar lungo la statale 106
(foto erasmo mazzone)

La manifestazione ha avuto anche una coda polemica, con Pinuccia Sassone, rappresentante degli alluvionati di Marconia (Matera) che si è chiesta il perché dell’assenza di rappresentati comunali. 
La politica ha fatto capolino anche con Beppe Grillo che ha tenuto un breve incontro riservato con Gianni Fabbris nei pressi delle tavole palatine. 
Ma le strade di “terre joniche” e quelle movimento 5stelle non si sono saldate, essendo per quest’ultimo di vitale importanza non essere assimilato alle altre forze politiche. 
Per il comitato invece è essenziale tenere aperta la vertenza del territorio a tutte le forze politiche. 
Chi si vuole cimentare nella delicatissima questione è chiamato a portare risultati concreti: non c’è bisogno di altre fabbriche di parole. 
Per tutti dovrebbe bastare il monito dei parenti di Rossella affacciati al balcone della sua casa: hanno assistito da lontano alla manifestazione. 
Nessun risarcimento sarà possibile per questa famiglia e quelle di Chiara Moramarco, Gianni Bari e Pino Bianculli. Il parroco di Cristo risorto, don Giuseppe Bernalda ha invitato tutta la popolazione a partecipare ad una fiaccolata. La manifestazione in ricordo delle vittime partirà dal sagrato della chiesa stessa domenica prossima 17 novembre alle venti: forse solo la preghiera può unire cittadini e comunità.
Articolo del nuovo QUOTIDIANO DI PUGLIA del 15 novembre 2013

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