La Basilicata non è stata esclusa dagli ultimi provvedimenti per l’alluvione ma potrebbe esserlo dai prossimi

 

A chiarimento delle informazione circolate nei giorni scorsi per cui la Basilicata sarebbe stata esclusa dai provvedimenti presi nell’ultimo consiglio dei ministri per le alluvioni, il Comitato ricorda che, pur in un quadro di generale incertezza legislative e normativa più volte denunciato, la prassi attualmente in vigore prevede che, nel caso di eventi alluvionali, per ogni dichiarazione di Stato di Calamità denunciato dalle Regioni, il Consiglio dei Ministri adotta, come primo atto, una “Dichiarazione di Stato d’Emergenza” con cui, fra l’altro, si assegnano alla Protezione Civile, le prime risorse con cui intervenire per fare fronte alle prime necessità di messa in sicurezza sia delle popolazioni che dei luoghi.

Solo successivamente, una volta accertati i danni e i bisogni, il Governo “dovrebbe” (non è scontato) adottare un ulteriore provvedimento con cui
si dispongono risorse e strumenti per ristorare i danni ai privati ed intervenire sulle strutture.

Il Consiglio dei Ministri del 30 Giugno scorso ha adottato una serie di provvedimenti di “dichiarazione di stato d’emergenza” stanziando prime risorse per i primi interventi per una serie di alluvioni che non avevano avuto prima risorse disponibili (solo in un caso ha ulteriormente finanziato comunque un precedente stato di emergenza).

Le nostre alluvioni lucane dell’Ottobre 2013 e del Dicembre 2013 avevano già avuto il decreto di stato d’emergenza finanziato con 6,5 milioni di Euro per l’ottobre 2013 e con 3,5 (integrabili fino a 14 milioni di euro) per gli eventi del Primo dicembre 2013.

Qualcuno ricorderà che per ottenere questi stati d’emergenza Gianni Fabbris  ed altri due componenti il Comitato TerreJoniche avevano condotto a Natale scorso un ennesimo sciopero della fame interrotto, appunto, solo quando Gabrielli aveva garantito la loro adozione con lo stanziamento delle somme.

Dunque la Basilicata non è stata esclusa dal provvedimento ma ha già incassato il provvedimento e le risorse. Piuttosto è vero che, come denuncia il Comitato,  il grande rischio è che anche per le alluvioni del 2013 (come è stato per il 2011) non arrivi il secondo provvedimento atteso con i risarcimenti e il finanziamento di opere oltre l’emergenza.

Proprio su questo, del resto, TerreJoniche sta concentrando la propria vertenza e invita tutti alla partecipazione alle iniziative in corso ed a rafforzare l’azione con la partecipazione al Forum di tre giorni che si terrà a Bernalda fra il 25 e il 27 luglio dove saranno invitati i rappresentanti di Governo  nazionale per chiedere e verificare le garanzie per non essere esclusi o cancellati da un diritto sacrosanto: quello ai risarcimenti

 

 

 

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